È in rue Norvins, a Montmarte, che Marcel Aymé ha trascorso buona parte della vita. È naturale, quindi, che molti dei suoi romanzi siano ambientati nelle strade del quartiere. Non fa eccezione le Passe-muraille, un racconto in cui il protagonista, monsieur Dutilleul, modesto impiegato ministeriale montmartrois, scopre per caso di avere un potere singolare: è capace di passare attraverso i muri.
Il y avait à Montmartre, au troisième étage du 75 bis de la rue d’Orchampt, un excellent homme nommé Dutilleul qui possédait le don singulier de passer à travers les murs sans en être incommodé.

Le Passe-muraille all’inizio della storia abita in rue d’Orchampt, si trasferirà poi in rue Junot, ma è in rue Norvins che perderà il suo dono, rimanendo imprigionato per sempre.
La storia de Le Passe-muraille
Inizialmente monsieur Dutilleul è piuttosto contrariato e si rivolge a un medico per curare la sua “anomalia”.
Col tempo, però, si convince che non tutto il male vien per nuocere. Si serve allora di questa sua particolarità per vendicarsi delle umiliazioni subite in ufficio, poi per rapinare banche e gioiellerie, diventando un uomo ricco.
Arrestato e messo in prigione, per lui l’evasione è un gioco da ragazzi.
Innamoratosi di una donna incrociata per caso in rue Lepic, attraversa più di un muro per incontrarla sotto il naso del marito geloso, finché una notte, dopo aver preso due pasticche per il mal di testa, o almeno così credeva, rientrando da un incontro amoroso, perde il suo potere e rimane incastrato in un muro.

Omaggio a Le Passe-muraille
L’idea di rendere omaggio a uno dei personaggi più singolari del panorama letterario francese è venuta a Jean Marais, attore e scultore d’oltralpe, che ha realizzato questa curiosa opera nel 1989, dando al Passe-muraille le fattezze del suo creatore, Marcel Aymé.
Monsieur Dutilleul si annoia molto e col tempo è diventato un po’ malinconico, perciò non mancate di fargli visita quando passerete per Montmartre. Se vorrete scambiare due chiacchiere con lui, state certi che la cosa gli farà piacere.
Certaines nuits d’hiver, il arrive que le peintre Gen Paul, décrochant sa guitare, s’aventure dans la solitude sonore de la rue Norvins pour consoler d’une chanson le pauvre prisonnier, et les notes, envolées de ses doigts engourdis, pénètrent au cœur de la pierre comme des gouttes de clair de lune.
Le Passe-muraille, Marcel Aymé -1943

Se volete leggere il racconto in lingua originale, clic qui.
Pingback: Villa Léandre, il piccolo segreto di Montmartre | Frammenti di Parigi