Vado pazza per la pizza, l’amo, l’adoro, non ne posso fare a meno. Sarà colpa delle mie ascendenze campane, ma proprio non riesco a eliminarla dalla dieta.
E questo nonostante tutte le controindicazioni nutrizionali, di cui sono stata premurosamente informata dalla mia amica Lucia. Da quando ha cancellato i carboidrati dal suo menu, ha il fisico di Gisele Bündchen, statura a parte.
Va da sé, quindi, che a Parigi soffro di terribili crisi di astinenza e la pizza, quella vera, me la sogno anche la notte: morbida, elastica, con il cornicione generoso, cotta nel forno a legna… Che delizia!

Mangiare la pizza a Parigi
L’italiano in cerca di pizza nella Ville Lumière, oltre a dover sopportare l’oltraggiosa pronuncia francese del nostro piatto nazionale, qualcosa come pitza o giù di lì (inutile tentare di correggerli, proprio non ci riescono), può generalmente venire a trovarsi in due differenti situazioni, entrambe spiacevoli:
- mangiare la finta pizza, con un danno incalcolabile per il palato, abituato alle più alte espressioni della pizzologia nostrana, che provocherà uno choc da cui sarà difficile riprendersi. Occorrerà una lunga convalescenza e un altrettanto lungo soggiorno in Italia, in un appartamento strategicamente posizionato sopra una pizzeria napoletana.
- mangiare la vera pizza, ma pagarla quanto un’aragosta in un ristorante stellato. Il palato ne sarà estasiato, ma il portafoglio rischierà il collasso. Per rimettervi dal cataclisma che avrà investito le vostre finanze, occorreranno lunghe settimane di eremitaggio chiusi in casa, lontano da locali e ristoranti, dove sarà assolutamente proibito entrare.

Pizzeria popolare
Vi farà piacere sapere, dunque, che è possibile mangiare una vera pizza a Parigi, senza alcuna tragica conseguenza per il portafoglio.
La soluzione alle mie crisi di astinenza ha un nome: Pizzeria popolare, locale pieno di charme al 111, rue Reaumur, nel 2ème arrondissement, non lontano dal Palais Brongniart, la sede della Borsa.
Cucina a vista, con piastrelle blu mare alle pareti, contro le quali si stagliano i forni a legna. Di fronte, scaffalature piene di bottiglie colorate. E in mezzo, lunghi tavoli di legno e stoviglie che ricordano le maioliche campane.

Sentirsi a casa
Varcare la soglia di questo paradiso della pizza è come inciampare nel teletrasporto e ritrovarsi improvvisamente a Napoli. La Margherita qui è quella vera, per dimensioni, ingredienti, impasto e cottura.
L’ambiente è simpatico e cordiale, i camerieri tutti italiani, i pizzaioli ovviamente pure, l’arredamento, come vi dicevo, è curato in ogni dettaglio.
Nella grande sala al piano terra, non ci sono tavoli singoli. Si creano così delle allegre tavolate, come quelle di una fiera di paese. Vi capiterà di mangiare accanto a sconosciuti, intavolare discussioni in tante lingue diverse, parlando di pizza e italian food e vi renderete conto che tutto il mondo adora la nostra cucina. Quella autentica, però.

Non solo pizza
Il prezzo non è eccessivo, 11 euro per la Margherita. Anche se siamo ben lontani dai prezzi di Napoli, per Parigi è quasi economica.
Nel menu troverete altri tipi di pizza, inclusa l’immancabile al tartufo, per la quale qui impazziscono, ma anche antipasti, tra cui spicca la burrata, primi di pasta fresca, con linguine e paccheri e secondi piatti. Il menu varia secondo le stagioni, ma le materie prime sono sempre eccezionali e parlano italiano.

Se invece siete golosi, provate i dolci: il profiterole napoletano è una vera bomba. In tutti i sensi, ahimè.
Un gigantesco bignè ripieno di panna, su cui il cameriere verserà davanti a voi una densa salsa al cioccolato, fino a coprirlo completamente. Una visione…

© www.bigmammagroup.com
Dimenticavo… Se capitate all’improvviso, fuori troverete la fila, ma non vi spaventate: pochi minuti di attesa e vi siederete davanti a un fragrante pezzettino della nostra Italia. Buon appetito!
(Per prenotare un tavolo o saperne di più, clic qui!).
