Henri IV e le scatole misteriose

La statua equestre di Henri IV, che si erge al centro del Pont Neuf, può essere annoverata tra le bizzarrie parigine.

In occasione del restauro del 2004, infatti, al suo interno sono state trovate delle scatole misteriose, che contenevano altrettanto misteriosi tesori.

Gli storici dell’arte tra voi mi diranno che era costume porre all’interno delle statue una “carta di fondazione”, cioè un’iscrizione commemorativa, spesso accompagnata da una medaglia coniata per l’occasione, sigillata in un tubo di piombo.

Una sorta di eco della pietra d’angolo di più antica memoria, insomma. Ma sette non vi sembrano troppe?

La statua di Henri IV
©Frammenti di Parigi
Onorare la memoria di un re

Per capire meglio quello che è accaduto, seguiamo il percorso travagliato di Henri IV e del suo cavallo e torniamo al 1614.

Il re era stato da poco assassinato, quando la vedova Maria de Medici, commissionò a Giambologna in quel di Firenze una statua in memoria del marito.

Giambologna assecondò con piacere il desiderio della regina ma, ahimè, morì prima di aver terminato l’opera. Il compito di onorare la commissione fu allora affidato all’allievo Pietro Tacca.

Messer Tacca, per restare fedele al lavoro del maestro, usò per il cavallo lo stesso stampo della statua del granduca Ferdinando e Maria de Medici fu accontentata.

Incisione del XVII secolo di una veduta del pont Neuf con la statua di Henri IV
Israël Silvestre, gravure

Una volta finita, la statua fu sistemata sul Pont Neuf per volere della regina. Maria desiderava che i sudditi potessero rendere omaggio al defunto re, molto amato dal popolo e prefigurava già, a ragione, un’alta frequentazione del nuovo ponte. 

Fu la prima statua reale a essere posta in un luogo pubblico, dopodiché la cosa prese piede e i successori di Henri IV non esitarono a decorare la città con le loro effigi.

La statua, naturalmente, aveva all’interno la sua carta di fondazione. Durante la Rivoluzione, però, fu distrutta, e la carta di fondazione finì agli Archivi Nazionali.

Tempo di Restaurazione

Durante il periodo della Restaurazione, Luigi XVIII volle che il suo illustre antenato tornasse a presidiare il Pont Neuf.

Così, nel 1818, fu inaugurata una nuova statua, la stessa che stiamo guardando adesso.

Inaugurazione della statua di Henri IV nel 1818
Inauguration de la statue de Henri IV en 1818, Hippolyte Lecomte

Par mille bras trainé, ce lourd colosse roule…

tout un peuple a voué ce bronze à ta memoire


Victor Hugo, Odes et ballades
“Le rétablissement de la statue de Henri IV”

Che dentro ci fosse qualcosa, lo si sapeva da vecchi documenti. Mai nessuno, però, avrebbe pensato di trovare durante il restauro, nascoste nella pancia del cavallo e nella testa e nelle braccia del suo cavaliere, ben sette scatole sigillate, che proteggevano documenti tra i più diversi tra loro.

Una delle scatole di piombo rinvenute durante il restauro
Una delle scatole in piombo ©Archives nationales Paris
Le scatole misteriose

A centottantasei anni dall’l’inaugurazione della nuova statua, l’allora ministro della cultura francese aprì solennemente le scatole davanti alla stampa.

Contenevano ventisei medaglie, che ripercorrevano le tappe più importanti della vita di Henri IV, il resoconto di trasporto e inaugurazione della statua, una copia della carta di fondazione di quella del 1614 e tre libri, che narravano la vita del primo dei Borbone.

I tre cilindri nascosti nella testa del cavaliere, invece, apparvero da subito più misteriosi.

Innanzitutto non se ne faceva parola nell’inventario degli oggetti inseriti nella statua, che era stato ritrovato in una delle scatole “ufficiali”.

Inoltre, sul coperchio di uno di essi, era inciso il nome Mesnel.

Un artigiano bonapartista

Monsieur Balthazar Mesnel era il cesellatore incaricato di trasformare in bronzo l’opera dello scultore Lemot.

Era conosciuto per essere un simpatizzante di Napoleone Bonaparte e un accanito antirealista. In molti, all’epoca, pensarono che avrebbe giocato qualche brutto tiro al povero Henri IV.

Mi sa che Luigi XVIII non doveva conoscere la reputazione di questo abile artigiano, altrimenti avrebbe di certo cambiato cesellatore.

Probabilmente era troppo impegnato a rimettere su le statue che i rivoluzionari avevano tirato giù e a sbarazzarsi di quelle che invece avevano messo su. Periodo difficile per un re.

Il contenuto dei cilindri

Il primo dei cilindri conteneva una pergamena in buone condizioni con l’elenco degli operai che avevano contribuito alla realizzazione della statua sotto la direzione di Baltazar Mesnel, e le loro firme autografe.

Il secondo, una pergamena arrotolata che non si è potuta aprire, data la fragilità. Infine, in quello col nome di Mesnel inciso sul coperchio, è stato trovato, attaccato alle pareti con colla animale, un pezzettino di pergamena, o forse carta o tessuto, che in molti pensano possa essere una sorta di “reliquia” di Napoleone, poiché si usava proteggere con questo genere di colla oggetti troppo piccoli, che avrebbero potuto facilmente deteriorarsi.

Il cilindro in piombo col nome di Mesnel
Il cilindro “Mesnel” © Archives nationales Paris

Per il momento, in attesa di ulteriori analisi, il mistero permane e ufficialmente l’unico atto rivoluzionario compiuto da Mesnel è la lista degli operai inserita all’insaputa di tutti.

Che cosa ci sarà nella pergamena non ancora aperta? I più cospirazionisti optano per un libello antirealista, come racconta la leggenda, avvolto attorno a un’effige di Napoleone.

Per il momento, continuiamo a passeggiare sul Pont Neuf aguzzando la vista, perché il ponte più vecchio di Parigi ha ancora molte cose da svelare.

La statua di Henri IV vista dallo Square du Vert galant
©Frammenti di Parigi

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