Difficile dire quale sia la Parigi più autentica. La città dalle mille luci è anche quella dai mille volti, uno per ogni stagione, uno per ogni stato d’animo, uno per ogni viaggiatore che cammina lungo le sue strade.
Ci sono però dei luoghi in cui Parigi si mostra senza trucco, sincera, luoghi dove la vita di tutti i giorni prende il sopravvento e la vera essenza della città risale alla superficie.
Così, quando sento il bisogno di prendere una boccata d’aria fresca, cerco rifugio nel cuore più autentico della mia città. Esco di casa con ai piedi un paio di scarpe comode e l’inseparabile macchina fotografica nella borsa e mi avvio in direzione di una piccola, romantica piazza del quinto arrondissement, place de la Contrescarpe.

Lungo il tragitto mi sembra già di sentire quel suo odore così particolare, un misto di caffè, vita vera e di bohème, dolce e intenso come una poesia, frizzante come una pagina di Hemingway, che abitò da queste parti e che proprio a place de la Contrescarpe dedica l’incipit di “Festa mobile”, la sua dichiarazione d’amore a Parigi:
E poi c’era il brutto tempo. Arrivava da un giorno all’altro, una volta passato l’autunno. Alla sera dovevi chiudere le finestre per la pioggia e il vento freddo strappava le foglie degli alberi di place de la Contrescarpe.
Sì, è vero, l’inverno rende un po’ malinconica questa piccola piazza, che sembra struggersi nell’attesa della bella stagione, ansiosa che le terrasse dei suoi tanti caffè si riempiano di gente, che voci e risate coprano il sussurro gelido del vento e le foglie verde tenero tornino a vestire i rami degli alberi.
Ma a me, che amo il fascino brumoso di questa stagione, place de la Contrescarpe non è mai sembrata più bella.

Sembra quasi la piazza di un villaggio di campagna, piccola, tranquilla e silenziosa, circondata da vecchi edifici un po’ cadenti, con i suoi caffè e i piccoli negozi, i gestori che parlano tra loro dalle soglie delle botteghe, fumando con aria annoiata una sigaretta.
Un nome singolare e una storia recente
La piazza ha ereditato il suo singolare nome da una vicina via, rue de la Contrescarpe-Saint-Marcel, che costeggiava i bastioni della città lungo la parete esterna del fossato (controscarpa). La cinta muraria di Philippe-Auguste, infatti, correva non lontano da qui.
Fin dal medioevo, questa zona della città era piena di vita: mercati, locande e taverne scandivano il ritmo della giornata e richiamavano clienti da tutta Parigi.
La piazza vera e propria, però, è stata creata solo nel 1852, abbattendo un gruppo di edifici. La vocazione festaiola pare non sia venuta meno, tanto che a pochi passi da place de la Contrescarpe, precisamente in rue Mouffetard, fu installata una caserma della guardia francese, con lo scopo di calmare i bollenti spiriti.
Insegne antiche e caffè moderni
Anche se non ci sono vere e proprie panchine, sedetevi su uno dei pioli in cemento che circondano il giardinetto centrale di place de la Contrescarpe e la sua fontana. Con calma, lasciate correre lo sguardo sulle mura invecchiate dei palazzi.
Noterete alcune insegne dipinte, vestigia di attività che non esistono più, come l’Epicerie o La Pomme de pin, che aggiungono un tocco romantico all’atmosfera un po’ fané della piazza.

Se è chiaro il genere di merce che vendeva l’épicerie, qualche dubbio sorge a proposito della pomme de pin, parola francese che significa pigna.
Pare che le osterie e i mercanti di vino usassero di buon grado la pigna come insegna, in quanto era con la resina che si assicurava la tenuta stagna delle botti. Curioso, non vi pare?
Se oggi volete sorseggiare un buon rosso non avrete che l’imbarazzo della scelta, perché per essere così piccola, place de la Contrescarpe ne ha di bistrot dove fermarsi, anche solo per un caffè, e canticchiare a mezza voce la canzone che Jacques Brel ha dedicato alla piazza. Attenti ad arrotare bene le erre come faceva lui, che altrimenti non c’è gusto.

Una perfetta colonna sonora per una passeggiata tra le viuzze di questa Parigi d’altri tempi, con un basco in testa e una baguette sotto al braccio, in una fredda, poetica giornata d’inverno (click qui per ascoltarla).
Place de la Contrescarpe le clochards dansent en rond, place de la Contrescarpe ils claquent des talons. Ils ont les pieds gelés, les mains dans les poches trouées. Place de la Contrescarpe ils dansent tous en rond…