Passeggiando sotto le arcate di place des Vosges, vi sarà capitato di notare all’altezza dell’angolo sud-ovest una porta di legno scuro, che può facilmente passare inosservata, se non si hanno occhi che per la piazza più bella di Parigi.
Solitamente aperta, a meno che non siate dei camminatori notturni o molto mattinieri, la porta è un passaggio quasi segreto per uno degli Hôtel particulier più belli del Marais, l’Hôtel de Sully.
Vi basterà scendere qualche gradino per calpestare la sabbia sottile del piccolo e silenzioso giardino, il luogo ideale dove nascondersi quando si è in cerca di solitudine.

©Frammenti di Parigi
Noblesse oblige
Vi accoglierà un magnifico palazzo, costruito nel 1624, periodo in cui nel Marais era scoppiata una specie di febbre edilizia e il quartiere era molto alla moda.
Il primo proprietario fu Mesme Gallet, controllore delle finanze di Louis XIII, che dotò la sua lussuosa dimora di un giardino alla francese e di un’orangerie, con accesso a place Royale, attuale place des Vosges.
Pochi anni più tardi, nel 1634, lo cedette a Maximilien de Béthune, duca di Sully, da cui l’Hôtel ha ereditato il nome che porta ancora oggi.

Il duca di Sully era stato sovrintendente alle finanze di Henri IV e suo compagno d’armi quando ancora era Henri III di Navarra e combatteva a fianco dei protestanti.
Caduto in disgrazia dopo l’assassinio del re per disaccordi con la capricciosa reggente Maria de Medici, il duca lasciò Parigi e il suo bellissimo palazzo.
Un lento decadimento
Da allora l’Hôtel de Sully passò di mano innumerevoli volte fino a divenire, nel XIX secolo, quello che i francesi chiamano un immeuble de rapport.
Fu diviso in appartamenti e fondi commerciali per ricavarne il massimo guadagno.

Per fortuna, nel 1862 fu classificato monument historique e sottoposto a vincoli. Fu venduto e i nuovi proprietari, grazie ad alcuni restauri conservativi, lo salvarono dal degrado.
Nel 1944 divenne bene nazionale. Cominciò così un lungo percorso di recupero, che terminò solo nel 1973.
Oggi è la sede ufficiale del Centre de Monuments Nationaux, organismo statale che si occupa della tutela dei monumenti francesi.

Purtroppo, proprio perché sede del CMN, l’Hôtel de Sully non è aperto al pubblico. L’istituto però organizza, su prenotazione e in date stabilite, delle visite guidate agli appartamenti della duchessa.
Se capitate a Parigi nel momento giusto, ne vale davvero la pena.
L’eleganza della pierre de taille
Diversamente dagli edifici in pietra e mattoni di place des Vosges, qui si parla il linguaggio raffinato della pierre de taille. Fu una scelta alquanto costosa di monsieur Gallet, imitata dalle ricche famiglie dell’epoca, che non vollero niente di meno per i loro Hôtel parigini.
Il Marais possiede ancora oggi un grande numero di palazzi nobiliari – il barone Haussmann da qui non è passato – uno più bello dell’altro, che fanno di questo quartiere la memoria vivente del Grand siècle.

Non sarà semplice districarsi tra gli elementi di decoro dell’Hôtel de Sully tanto sono ricchi e vari, ma vale la pena di osservare attentamente i dettagli.
Le finestre con frontoni a tutto sesto al pian terreno e triangolari al piano nobile; teste femminili, motivi vegetali; le quattro stagioni – due lato giardino, due lato corte – i quattro Elementi (Terra, Aria, Acqua e Fuoco) sulle ali del palazzo che guardano rue Saint-Antoine e un’infinità di particolari che rendono questo Hôtel incredibilmente chic.
Per non parlare degli abbaini…

Molti illustri personaggi sono passati di qui a fare visita ai padroni di casa, come la celebre épistolière Madame de Sèvigné, sagace cronista del Grand siècle. E un secolo più tardi, ospite dell’Hôtel de Sully è stato anche l’enciclopedista Voltaire.
Una libreria molto ben nascosta
E ora, dopo avervi distratto facendovi stare col naso all’insù una buona mezz’ora alla ricerca di stagioni ed elementi, è arrivato il momento di svelarvi il vero motivo per cui vi ho portato qui.
Nello snodo centrale tra corte e giardino, si nasconde uno dei negozi che amo di più, la Libriairie de l’Hôtel de Sully.
Nome forse poco originale per una delle librerie più belle della città, da dove è difficile, se non impossibile, uscire a mani vuote.

©Frammenti di Parigi
In giro per Parigi, vi sarete fatti mille domande su palazzi e ponti, su giardini, statue, su piazze e chiese. Anche sulla sua storia, immagino.
Ebbene qui, in questa piccola libreria che occupa l’antica sala di ricevimento del duca di Sully ed espone i suoi tesori sotto un soffitto ligneo con travi e travetti dipinti, che è originale, avrete le risposte a tutte le vostre domande.
Les Éditions du Patrimoine
Troverete, infatti, l’integralità delle pubblicazioni delle Éditions du Patrimoine, casa editrice gestita dal CMN.
È specializzata in opere che riguardano il patrimonio culturale francese, dalle guide tascabili ai saggi in cinque tomi, pesanti a tal punto, che vi occorrerà un carrello per portarle via.
Scherzi a parte, è impossibile che non vi imbattiate in quello che fa per voi.
Perciò, spingete la porta ed entrate. L’odore di carta vi solletica le narici, i vostri occhi scintillano di gioia.
Quanta abbondanza, non sapete da dove cominciare. Vi lanciate sul tavolo dedicato a Parigi e leggendo i titoli sentite la città scorrervi dentro.
Passate poi ai libri in inglese e vi stupite di trovare piccole guide anche in italiano. L’illuminazione, studiata per mettere in risalto l’esposizione, permette alla luce esterna di entrare dalle finestre assieme ai colori del giardino.
Il silenzio è piacevole, si sentono solo passi leggeri e un frusciare di pagine.
Ecco, avete le mani piene di libri e vi avvicinate alla cassa per pagare ma, incauti, passate vicino al tavolo dei quaderni e delle agende.
Errore gravissimo: sono troppo belli per riuscire a resistere. Con un gioco di prestigio riuscite ad afferrarne un paio e di corsa proseguite per la cassa, determinati a non lasciarvi tentare da altro.
Con la coda dell’occhio, però, intravedete l’espositore dei segnalibri… Stupendi!
Amici miei, vi prego, non me ne vogliate se questa visita vi costerà uno stipendio.
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