La Nouvelle Athènes, il quartiere delle arti

Dal punto di vista amministrativo, il quartiere de La Nouvelle Athènes non esiste più. Il suo fantasma, però, aleggia ancora nel cuore del 9ème arrondissement, creando un contrasto stridente, e al tempo stesso piacevole, con la frenesia dei Grands Boulevards, che pure ne fanno parte.

È sufficiente spostarsi nella zona di Saint-Georges, stretta tra Montmartre a nord e l’Opéra a sud, per passeggiare in strade tranquille e poco frequentate, fiancheggiate da palazzi eleganti in stile neo-classico, dalle simmetrie semplici e rigorose, ben diversi dall’architettura haussmanniana a cui siamo abituati.

place Saint-Georges, centro della Nouvelle Athènes
Place Saint-Georges ©Frammenti di Parigi
Perché Nouvelle Athènes?

Agli inizi del XIX secolo, l’antico Quartier des Porcherons, popolato di cabaret e guinguettes (una sorta di osterie dove si poteva anche ballare), allegramente collocati in mezzo a campi e frutteti, fu oggetto di un’importante lottizzazione. Durante il periodo della Restaurazione e poi della Monarchia di luglio, qui vennero ad abitare numerosi scrittori, attori, musicisti e pittori, che costituivano l’élite del movimento romantico a Parigi.

Fu per questo motivo che in un editoriale de Le journal des débats il giornalista Adolphe Dureau de la Malle battezzò il nuovo quartiere con il nome di Nouvelle Athènes, la repubblica delle arti e delle lettere.

Il nome è senz’altro frutto del sentimento filo ellenico sviluppatosi in seguito alla guerra d’indipendenza greca del 1821 contro l’impero ottomano, ma non c’è dubbio che vi contribuì anche il gusto per l’antico, che era di gran moda al tempo.

rue de la Tour-des-Dames nella Nouvelles Athènes
Rue de la Tour-des-Dames ©Frammenti di Parigi
Passeggiata nella culla del Romanticismo

Il numero degli artisti che scelsero La Nouvelle Athènes è davvero notevole. Dietro le facciate neoclassiche e rinascimentali si tenevano i più prestigiosi salotti della città, animati da personaggi come Chopin e Berlioz, Dumas e Gounod, Delacroix e Isabey.

Il modo migliore per affrontare questo viaggio nel tempo e immergersi nell’atmosfera un po’ sognante de La Nouvelle Athènes è senz’altro quello di esplorare a piedi la zona, senza troppi riferimenti geografici. Le case basse, con le facciate abbellite da fregi e statue, timpani e colonne vi stupiranno e vi sembrerà di aver lasciato Parigi.

Qualche punto fermo, però, lo dobbiamo mettere, per essere sicuri di non perdere qualcosa di importante. Di seguito troverete cinque indicazioni indispensabili per cominciare a conoscere La Nouvelle Athènes. Pronti? C’est parti!

Hôtel di Mademoiselle Duchesnois
3, rue de la Tour-des-Dames
©Frammenti di Parigi
1-A casa di Ary Sheffer, rue Chaptal

Straordinariamente silenziosa e inondata di sole, rue Chaptal accolse nel 1830 il pittore olandese Ary Scheffer. La sua casa-atelier, circondata da un piccolo giardino fiorito, sembra proprio una villetta di campagna.

Scheffer vi riceveva il fior fiore degli artisti dell’epoca. Tra i più assidui frequentatori del suo salotto, c’era la coppia Chopin-Sand. Oggi la casa è sede di uno dei musei che amo di più, il musée de la Vie romantique. Una visita è indispensabile per calarsi nell’atmosfera della Parigi del Romanticismo (qui per saperne di più) e magari ci scappa anche un tè in giardino. Vi assicuro che la caffetteria del museo è un vero angolo di paradiso.

La casa di Ary Scheffer nel quartiere della Nouvelles Athènes
Musée de la vie Romantique ©Frammenti di Parigi
2-Rue Notre Dame-de-Lorette e rue des Martyrs

Rue Notre-Dame-de-Lorette si trova alle spalle della chiesa da cui prende il nome, un singolare edificio neoclassico, che assomiglia tanto a un tempio greco, dove furono battezzati Monet e Bizet.

Al tempo de La Nouvelle Athènes la via annoverava tra i suoi abitanti numerosi artisti. Eugène Delacroix abitava al 58, al 49 Pissarro, mentre al 56 venne al mondo Paul Gauguin.

Non lontano, si trova la pittoresca e ben più movimentata rue des Martyrs, dove al numero 49 viveva il pittore Théodore Géricault, autore de La zattera della Medusa, gigantesca rappresentazione del drammatico naufragio della fregata Meduse davanti alle coste della Mauritania. Horace Vernet aveva qui il suo atelier, rilevato poi dal pittore britannico Richard Parker Bonington.

Notre Dame-de-Lorette
La chiesa di Notre-Dame-de-Lorette e la collina di Montmartre con il Sacré Coeur
©Frammenti di Parigi
3-Square d’Orleans

Questa cité privata, che si trova al numero 80 di rue Taibout, si ispira a una piazza londinese e i sei edifici in stile neo classico che la compongono sembrano rubati alla capitale britannica.

Al tempo de La Nouvelle Athènes vi abitavano numerosi artisti. La danzatrice e coreografa italiana Maria Sofia Taglioni, George Sand e Chopin, il pianista e compositore Zimmermann, l’attrice Mademoiselle Mars, Alexandre Dumas, solo per citarne alcuni. Dumas vi organizzò un grandioso Bal costumé, al quale invitò tutti gli artisti della città, che fece grande scalpore.

Square d’Orleans ©https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0
4-Rue de la Tour-des-Dames

Questa è una tra le strade più belle de La Nouvelle Athènes. Mademoiselle Mars abitò anche qui, al numero 1, in un elegante palazzo opera dell’architetto Louis Visconti.

Nel 1820, l’attore tragico François-Joseph Talma, il preferito di Napoleone, si fece costruire una casa al numero 9 e affidò poi la decorazione della salle-à-manger a Delacroix. Talma fece predisporre una sala con le pareti completamente rivestite di specchi per poter studiare in privato i diversi ruoli che gli venivano affidati.

Seguendo l’esempio del collega Talma, Mademoiselle Duchesnois si trasferì al numero 3. Horace Vernet, che avevamo lasciato nel suo atelier di rue des Martyrs, abitava al 5 e il genero, anche lui pittore, al 7.

Portoni colorati di palazzi in rue de la Tour-des-Dames
I civici 1, 5 e 7 di rue de la Tour-des-Dames
©Frammenti di Parigi
5-Rue de la Rochefoucauld

E infine, non è possibile lasciare la Nouvelle Athènes senza aver visitato la casa di Gustave Moreau, che prima di essere un precursore del simbolismo e del surrealismo, aveva amato la pittura romantica e artisti come Chassériau, a sua volta seguace di Ingres e Delacroix.

Non scenderò nei dettagli, perché questo è uno di quei musei che lasciano il segno e che meritano, quindi, un discorso a parte. Vi dirò soltanto che l’atmosfera che si respira in questa maison d’artiste vale da sola una capatina nel 9ème arrondissement. Bonne visite!

Il museo Gustave Moreau
Una sala del museo Gustave Moreau ©Frammenti di Parigi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to Top